video di Giovanni Galli Nelle opere di Michelangelo, il costante pensiero della morte nasce da una viva spiritualità: non è motivo di ansia e di timore, come in Pascoli, ma è sempre sorretto da una vigorosa e tragica visione cristiana. "La morte non come tetra sentenza di inutilità del tempo; non giudizio finale, nullificatrice di ogni responsabilità dell'essere e della vita quale esistenzialismo e irrazionalismo affermano, ma la morte annuncio di una nuova e più vera vita; la morte dimensione vana del nostro essere terreno che ci richiama alla nostra responsabilità oltre il tempo. La morte condizione di eternità. La morte prezzo di separazione e resurrezione di Cristo" (Carlo Stagni). L'insistenza sul tema della "Pietà", per esempio, documenta in modo inequivocabile l'intensificarsi nel tempo d'una problematica spirituale nella coscienza religiosa di Michelangelo: dalla certezza delle proprie possibilità creative nell'estrema finitezza