"La prospettiva come forma simbolica" di Erwin Panofsky, pubblicata nel 1927 è, nell'ambito della teoria dell'arte, una delle opere più importanti e discusse del Novecento. Panofsky compie una serrata disamina della concezione di spazio dall'antichità classica all'età moderna, dimostrando come gli artisti rappresentano la spazialità secondo la concezione che essi hanno del mondo. Secondo l'autore, non c'è contrapposizione tra spazialità antica e spazialità rinascimentale, semplicemente nell'antichità si aveva una idea di spazio finito, non omogeneo, in rapporto alla percezione fisiologica spaziale, mentre nel mondo moderno si afferma l'idea che lo spazio sia infinito, omogeneo, sistematico e dunque la prospettiva deve essere costruita mediante regole geometrico-matematiche. Con Panofsky si giunge ad una tesi che conferisce all'idea dell'evoluzione di spazio una contigua e armonica evoluzione dello spirito.
I saggi del periodo di Amburgo, tra cui ricordiamo: "Il significato delle arti visive", "Idea. Contributo alla storia dell'estetica", "Studi di iconologia. I temi umanistici nell'arte del Rinascimento", risentono delle influenze della tradizione storiografica viennesse (nell'enucleare vaste tematiche diacroniche come il bello, la prospettiva, le proporzioni, che fanno parte degli ideali e delle cultura artistica di un determinato periodo storico) e del pensiero di Ernst Cassirer.
La realtà si estrinseca attraverso forme simboliche. Il simbolo non è il rivestimento accidentale del pensiero ma l'organo necessario e essenziale per esso. Non serve solo allo scopo di comunicare un contenuto spirituale già bello e pronto, ma è lo strumento in virtù del quale il contenuto in questione acquista una sua compiuta determinatezza. Determinando concettualmente un contenuto lo si fissa in un simbolo caratteristico.
Se Cassirer pensava di collocare ogni attività simbolica all'interno di un più ampio contesto culturale, Panofsky voleva riferire gli sviluppi dell'arte all'interno della Weltanschauung culturale di un determinato periodo.